Il primo agrume arrivato in Italia fu quasi certamente il Cedro di cui parlano il greco Teofrasto, Virgilio, e Plinio. Veniva chiamato “mala medica”, cioè “mela proveniente dalla Media”, antica regione dell’Asia Minore, e il nome latino, che fa subito pensare alla medicina, non ha quindi alcun nesso con le sue presunte virtù, alquanto mutevoli, del resto, nelle varie civiltà. Il cedro è una varietà di pianta di agrume della famiglia delle Rutacee di provenienza asiatica, dalla forma e crescita irregolare e veloce, dalle foglie lunghe fino a 20cm, leggermente arrotondate di color verde chiaro con un profumo simile al limone.

Sui rami nodosi spiccano numerose spine lunghe circa 5 cm.

Si caratterizza da fiori bianchi grandi e profumati e da frutti dalla forma strana, carnosa e molto profumata ricoperti da una scorza spessa ricca di oli essenziali, prima verde poi giallo-limone a maturità, con succo mediocremente acido. 

All’interno l’endoderma, il cosiddetto albedo, molto sviluppato, di consistenza tenera e con sapore aromatico senza un retrogusto amarognolo.

Il frutto è quasi del tutto privo di polpa e generalmente è abbastanza acida.

 

Varietà di agrume super richiesta!

La scorza, dolce e spessa, costituisce il 60-70% del frutto, ed è la parte più usata dall’industria. 

Infatti, viene impiegata nella preparazione di confetture, per la preparazione di canditi e liquori, ottima anche per guarnire piatti salati dal pesce alla carne.

Le industrie farmaceutiche e le aziende cosmetiche ne vanno matte, con il frutto del cedro ed in particolari con i suoi fiori si possono creare essenze indimenticabili.

Nota nell’Italia del dopoguerra e molto amata dalle vecchie generazioni è la cedrata, bibita rinfrescante e gustosa  facile da preparare in casa, ottimo rimedio per affrontare le calde giornate estive.

Il cedro è anche oggetto simbolo di grandi tradizioni religiose.